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Raviole del plin senza glutine, un po' anarchiche

14 Ottobre 2013
Raviole del plin

Che emozione..ho cliccato “nuovo“!! Raviole del plin questa volta, o quasi..

Che meraviglia quasi quasi mi dimenticavo anche la password per entrare nel mio blog.

Infatti questo post aspetta di essere scritto da ben 15 giorni piú o meno, forse piú.

La ricetta é stata pensata (parola grossa) e preparata per l’MTC Challenge proposto da Elisa di settembre. Ecco detto tutto.

Suggerisco a Alessandra, deus ex machina di tutta questa gran faccenda del’MTC Challenge,  di aggiungere tra le varie categorie di partecipantiun un’altra specie: quelli che vivono su un altro pianeta e arrivano con anni luce di ritardo (fuori concorso, ma arrivano….).

In compenso questo post é lungo come una messa cantata, roba che fa impazzire google, se siete arrivati sino a qui va giá bene, non avete guardato solo la foto, se volete andare direttamente alla ricetta fate pure, ma peggio per voi…vi perdete un gran bel post (….la psicologa mi ha consigliato di aumentare la mia autostima..).

Detto questo passiamo alla ricetta. Per sapere tutto, ma proprio tutto, sui ravioli del plin, grande piatto dell’immensa tradizione culinaria piemontese, vi rimando al dottissimo post di Elisa assolutamente completo, perfetto e necessario (insomma da MTC), c´é anche il video per vedere come si fanno.

La sfida lanciata da Elisa in combutta con le altre due sciagurate di Alessandra e Daniela era di fare una versione personale partendo dalla tecnica di base di realizzazione dei ravioli del plin.

Dal resoconto di Elisa sulla tradizione di questi ravioli la cosa che mi ha colpito é che la ricetta ricca e nobile con ripieno di carne si é diffusa anche nelle classi meno abbienti adattata con ripieni preparati con gli ingredienti piú umili, dalle coste bollite alle foglie di cavolo.

Un’altra considerazione é che in Argentina, paese in cui sto vivendo, la pasta ripiena é la pasta per eccellenza, trasportata nelle mani sapienti delle emigranti italiane e trasformata in ravioles, panzotis, capelettis, in un decisamente maccheronico spagnolo, ma nessuna di queste paste ha un ripieno con una parte preponderante di carne vaccina.

Ci sono ripieni con pollo, con ricotta, prosciutto, formaggi, ma praticamente non si usa la carne di mucca. E l’Argentina é il paese della mucca. Perché?

Non saprei rispondere, credo che gli emigranti davanti a tanta abbondanza abbiamo ceduto alla tradizione gauchesca di mangiare la carne nello stato piú puro, grigliata, asada senza rinunciare a nulla. L’asado argentino é il tripudio della carne e della”vaca” si mangia tutto, dico tutto.

Alla pasta resta il ripieno piú umile, con le verdure ,e, al massimo, il pollo o il cervello…

Tra l’altro c’ è da dire che la seconda generazione, ovvero i figli degli immigrati, in genere si vergognava della proprioa origine umile e l’integrazione verso il nuovo mondo avveniva spesso cambiando le abitudini alimentari e introducendo la cucina criolla, e in primis la carne.

Tornando alla sfida e alla selezione degli ingredienti ho scelto l’americana e umile  patata isnsiem ad altro ingrediente mondialmente umile é la cipolla. Cosí ho pensato di unire la patate e la cipolla e arrichirla con i semi di papavero.

E alla fine, solo alla fine, quando oramai me li ero anche mangiati i ravioletti, mi sono accorta che il ripieno era piuttosto simile a quello di un piatto di un’altra tradizione, anche essa esperta nella valorizzazione degli ingredienti umili: la cucina ebraica askenazita e guarda caso i kniches sono fagottini di patate (e cipolle).

E il cerchio delle cucine povere si chiude….

Raviole del Plin senza glutine con ripieno di patate e cipolla

 

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raviole del plin

Ingredienti per 4 persone

Per la pasta:

  • 300 g di farina senza glutine (Io ho utilizzato il seguente mix: 120 g di amido di mais, 90 g di fecola di mandioca, 90 g di farina di riso, 15 g di xantano)
  • 2 uova grandi
  • 2 cucchiai di olio d’oliva
  • un cucchiaio abbondante di chuño

Per il chuño:

  • 200 ml di acqua
  • 2 cucchiai di fecola di mandioca

Per il ripieno:

  • 800 g di patate
  • 2 cipolle rosse (di tropea)
  • 100 gr di formaggio tipo fontina
  • 1 cucchiaio di zucchero di canna
  • qualche rametto di timo
  • Un cucchiaio di semi di papavero

Per il condimento:

  • Burro
  • Formaggio grattugiato grosso
  • Semi di papavero per decorare

Avete bisogno di:

  • Una pentola
  • Un padella
  • Un pentolino
  • Una ciotola capiente per preparare la pasta
  • Un mattarello o la macchina della pasta
  • Una rotella per tagliare i ravioli
  • Coltelli, un tagliere, lo scolapasta e qualche mestolo e ciotole.

Preparazione:

Preparare il ripieno:

Bollire le patate con la buccia in abbondante acqua salata in una pentola

Quando sono cotte scolarla, farle intiepidire e bucciarle. Ricavare un purè schiacciandole grossolanamente con una forchetta.

Sbucciaere e tagliare le cipolle a dadini piccoli.

In un ampia padella scaldare un paio di cucchiai d’olio e cuocere a fuoco basso i dadini di cipolla, salare e pepare e unire un cucchiaio abbondante di zucchero di canna. Cuocere sino a che siano caramellate, a fuoco basso coperte, mescolando di tanto in tanto. Ci vorranno circa 15 minuti.

Unire il purè di patate, mescolare e grattare la fontina. Unire le foglie di timo, i semi di papavero, mescolare e regolare di sale e pepe.

Far raffreddare e mettere da parte.

Preparare la pasta:

Per prima cosa preparate il chuño o chicle. Il chuño è una preparazione che sfrutta le qualità dell’amido di generare una massa elastica. La fecola di mandioca ha maggiore capacitta elastica rispetto ad altri amidi e unita con l’acqua tiepida crea un impasto gommoso che da forza e resistenza ;alla pasta fresca. Il chuño è inoltre l’elemento che dà umidià alle farine senza glutine senza dover aggiungere uova o acqua.

Per preparare il chuño o chicle: versare la fecola di mandioca in una casseruolina con l´acqua e disssolverla perfettamente.

Cuocere a temperatura media mescolando sino a che si ottiene un impasto bianchiccio e poi trasparente che solevandolo con il cucchiaio forma un filamento denso e gommoso, molto elastico. Togliere dal fuoco e lasciare intiepidire.

In una ciotola grande versare la farina senza glutine e formare un incavo in cui mettere le uova sbattute leggermente e l’olio.

Poco alla volta ingregrare la farina e le uova.

Unire un paio di cucchiai ripieni di chuño e iniziare ad impastare per unirlo al resto degli ingredienti.

Impastare sino ache la massa non si atticchi alle mano, se necessario aggiungere un po’ di farina o se vedere che l’impasto resta secca, in quel caso unire un altro cucchiano di chuño.

Dovete ottenere un impasto molto elastico, liscio e consistente. Formare una palla.

La ricetta della pasta con il chuño la devo ad Andrea Pini, grande chef argentina del senza glutine, maestra che ha insegnato a celiaci e non ad apprezzare una nuova forma di cucinare.

chuño

Il chuño nell’impasto

Fare i ravioli

Togliere dall’mpasto una piccola quantità e il resto coprirlo con una pellicola affinchè non si secchi.

Spolverare il piano di lavoro con un po’ di farina e stendere la massa con un mattarello con con la macchina per la pasta per ottenere una strscia di alta circa 8-10 cm.

È un impasto molto elastico e quidi è possibile stirarlo sino a 2-3 mm di spessore.

Con un cucchiano versare un poco di impasto (la metà del cucchiaino, una nocciola) sulla striscia di pasta nel mezzo; lasciando circa un cm tra un mucchietto e l’altro,

Piegare la pasta compredo il ripieno e schiacciando bene il bordo attorno al ripieno.

Con le dita pizzicare la pasta tra una pallina di ripieno a l’altra chiudendo bene la pasta.

Girare la striscia e con una rotellina tagliare la pasta che avanza lundo il bordo del ripieno e poi tagliare i singoli ravioli partendo dalla parte chiusa verso quella sigillata.

 

Raviole del plin passo a passo
Raviole del plin passo a passo 2
Raviole del plin passo a passo 3
Raviole del plin senza glutine, un po' anarchiche

Adagiare i ravioli su una superficie infarinata e infarinateli leggermente.

Cuocerli in abbondante acqua salata bollente.

Con questa pasta devono cuocere 3-4 minuti dal momento che vengono a galla.

Scolarli e condirli con burro fuso e abbondante formaggio parmigiano e qualche seme di papavero per decorare il piatto.

 

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Raviole del plin senza glutine

NOTE:

Per trovare la fecola di mandioca: nei negozi specializzati in cucina etnica

in rete qui:http://www.tibiona.it/farine/farina-di-tapioca

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